L’asinello di Pantelleria sbarca a Bruxelles
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di ALMA TORRETTA (foto: Mauro Silvia)
BRUXELLES. L’asinello pantesco in mostra a Bruxelles piace all’Europa. Un progetto che ha preso le mosse trent’anni fa e che questa è stato presentato nella Capitale europea nell’ambito dei lavori degli Open Days, le giornate di scambio di informazioni e approfondimento organizzate dal Comitato delle Regioni e dalla Comissione europea in cui vengono illustrate le pratiche d’eccellenza e le iniziative più interessanti delle regioni e città dell’Unione Europa. E la Regione Siciliana ha portato in vetrina l’umile asinello di Pantelleria riscuotendo simpatia e interesse, nell’ambito di un workshop sui cambiamenti in atto nelle aree rurali nelle prospettiva di una loro nuova valorizzazione. Guardare al futuro valorizzando le proprie radici, in un’azione che coniuga la salvaguardia della biodersità, perché si tratta di un animale che ha rischiato l’estinzione, con la valorizzazione di quello che si è dimostrato ancora oggi il più funzionale mezzo di trasporto negli scoscesi terrazzamenti delle nostre isole minori ma anche nei centri storici di alcune cittadine con stradine strette ed impervie. Uno strumento di lavoro oltretutto non inquinante e che piace ai turisti. L’utilzzo dell’asino era comune tradizionalmente in molte regioni del Mediterraneo, dalla Grecia alla Spagna al Nord Africa. E proprio per gli incroci che erano avvenuti in passato con razze nordafricane la razza pantesca, piccola e molto agile, era considerata ormai praticamente estinta. Trent’anni fa è iniziato, con successo il lavoro di recupero che ha coinvolto pure l’Università di Pisa e ha comportato delicate operazioni di “embriotransfer” per superare alcune difficoltà di riproduzione. “Il nostro obiettivo – ha spiegato Pietro Lo Monaco, Direttore generale del Dipartimento Azinenda Foreste della Regione Siciliana – non è stato solo salvare la razza ma anche dargli un valore economico. Così oggi gli asinelli sono utilizzati non solo a Pantelleria ma anche in altre isole sicilane, come Marettimo, Linosa e Filicudi, come mezzi di trasporto e sono pure un’attrazione turistica. Ma anche sulle Madonie, a Castelbuono, per la raccolta della spazzatura. ma sopratutto l’asino pantesco si trova oggi nei nostri centri di allevamento dove ne abbiamo quasi un centinaio e produciamo latte d’asina che forniamo a strutture ospedaliere siciliane, e ci stiamo attrezzando per avviare pure corsi di riabilitazione con gli asinelli”. Il pantesco è infatti considerato l’asino più docile delle sette razze italiane, tra cui due siciliane, l’asino ragusano e appunto quello pantesco, molto adatto per essere adoperato anche con i bambini.