Pantelleria in fiamme: Brucia Montagna Grande

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Lanciata una petizione sul web

I Giovani dell’Associazione Agorà lanciano una petizione online per sensibilizzare quanta più gente possibile e per chiedere al Governo immediati aiuti per fronteggiare un’emergenza che investirà il settore turistico ma anche aspetti idrogeologici ed ambientali.

Ecco la petizione da firmare:

Chiesto lo stato di emergenza

Il Sindaco di Pantelleria, Salvatore Gabriele, con l’ordinanza n.62 del 29 Maggio 2016 chiede ai competenti organi statali e regionali la richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza derivante dai gravi danni derivanti dall’incendio occorso nei giorni 28 e 29 maggio.

Scarica l’ordinanza completa

Il video delle operazioni in volo

Un video mostra le difficili operazioni compiute dai piloti dei Canadair durante il rifornimento d’acqua nel mare sotto il costone di Scauri. Gli aerei ininterrottamente riempiono gli enormi serbatoi per poi, dopo pochi minuti, svuotarli sulle aree colpite dalle fiamme. Il video è di Lorenzo Silvia.

Il video messaggio del Sindaco di Pantelleria, Salvatore Gabriele

Dalla pagina Facebook del Comune di Pantelleria, il primo cittadino lancia un messaggio alla popolazione pantesca.

Canadair in azione

Un breve video mostra la straordinaria bravura dei piloti che dall’alba di questa mattina ininterrottamente cercano di domare l’incendio con notevoli difficoltà dovute al forte vento e alle difficili manovre da compiere in prossimità delle zone colpite dal fuoco.

Non avremmo mai voluto scrivere questo articolo. Avremmo preferito continuare, come ogni giorno, a vantarci delle meraviglie della nostra isola. A mostrarvi le cose più belle, quelle che ci rendono fieri di vivere in posto come questo, quelle che ci danno la forza di andare avanti e superare quei limiti che ogni giorno, un territorio come questo, ci presenta.

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Oggi vi raccontiamo una brutta storia che ha colpito l’intera isola e scosso tutta la sua gente.

Dalle 18.00 del 28 maggio un incendio inizia a divampare dalla zona di Monastero e in brevissimo tempo, a causa del forte vento, raggiunge il costone di nord-ovest di Montagna Grande. La consapevolezza che non si tratti del solito incendio, quello che all’inizio di ogni stagione si ripresenta, non tarda ad arrivare: le fiamme superano i venti metri e sono ben visibili da molto lontano. Una nube ricopre tutta la zona interessata dall’incendio quando ormai da qualche ora le squadre di Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale sono a lavoro per tentare di domare un incendio divenuto purtroppo incontrollabile.

La zona interessata è impraticabile dai mezzi di soccorso, è ormai evidente e necessario l’intervento dei Canadair, gli aerei antincendio della Protezione Civile che si trovano in Sicilia. Ma il sole sta tramontando e al buio le operazioni in volo non si possono effettuare, bisogna aspettare l’indomani.

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Siamo al 29 maggio e già dalle prime luci dell’alba si sentono gli aerei giunti sull’isola che ininterrottamente prendono acqua dal mare di Scauri e la gettano su Montagna Grande, ma la notte è stata fatale, sono andati distrutti ettari di vegetazione.
Tre aerei nel frattempo sorvolano le aree incendiate gettando acqua a poche decine di metri dal fuoco, ma il forte vento che insiste sull’isola rende tutto più complicato.

Un centro di coordinamento del Comune, delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco, già da ieri sera, è presente alla scuola elementare di Scauri per gestire le complicate operazioni, perché, oltretutto, oltre a bruciare la vegetazione è a rischio anche la vita umana: alcune abitazioni sono state evacuate e i tecnici della Smede stanno provvedendo a mettere in sicurezza le linee elettriche, bypassando la zona di Sibà, quella maggiormente interessata dalle fiamme. Una persona anziana è stata anche portata in ospedale per danni provocati dall’inalazione dei fumi tossici.
Il fuoco ha superato la torre più alta della montagna e si dirige dal lato opposto.

Nel frattempo gli aerei sull’isola sono quattro e parte di Montagna Grande è andata distrutta.

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L’indignazione è tanta e la si sente soprattutto sui social network, pieni di immagini terribili che testimoniano un disastro. Si è compromesso un ecosistema preciso e delicato. Vorremmo solo augurarci di poter rivedere, un giorno, quel maestoso verde che con tutta la sua imponenza dominava l’isola.
Vorremmo poterci svegliare e renderci conto che è stato solo un incubo.

Le straordinarie foto sono di Mario Valenza.

Showing 4 comments
  • gigiturco
    Rispondi

    Vedere Pantelleria bruciare in quel modo e’ una tristezza assoluta. Che sia una cosa voluta o provocata involontariamente anche per il forte vento sempre di cosa umana si tratta. E con questo ho detto tutto.come spesso capita i pericoli stanno dentro di noi…

  • Toti
    Rispondi

    Il periodico ripetersi di tale calamità,doloso o meno,richiede un costante monitoraggio attraverso telecamere installate sulla cima a 360* nella fattispecie leggo iniziato da Monastero..Potrebbe darsi che qualche villico abbia,incoscientemente dato fuoco alle proprie sterpaglie. Nel qual caso non può non avere visto nessuno.

  • paolo
    Rispondi

    non esiste l’autocombustione per cui l’incendio non può che essere doloso con l’aggravante che l’ora di inizio e le condizioni meteo erano ben presenti all’individuo autore di tale delitto:Mi auguro che l’enormita del danno spinga gli inquirenti a non cessare le ricerche fino all’arresto dell’incendiario

  • gianni
    Rispondi

    sono veramente dispiaciuto per la calamità che vi ha colpito ,spero solo che non sia dolosa per non aggiungere dolore al danno! vi siamo vicini!

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